venerdì 29 gennaio 2016

Un sogno a stelle e strisce diventato realtà

Quando leggevo su Bassmania i racconti dei vari Sammarchi, Debbi, Bartolini & CO e delle loro gesta al Bass Federation Nation, non potevo non sognare ad occhi aperti, sperando un giorno di poter partecipare ad una gara in America!

BassMania, rivista leggendaria
Con questo sogno nascosto in fondo al cuore, in una fredda serata del dicembre 2013, durante una telefonata con l'amico Jacopo Gallelli saltò fuori che per la seconda gara gli mancava il Co-Angler.
Già invidiavo Jacopo per la scelta di gareggiare al Southern Open e appena mi disse così d'istinto ribattei: "Potrei venire io!"
In poco tempo si organizzò il tutto e a febbraio 2014 partecipai al Bass Southern Opens sul Lake Smith, Alabama.
La B.A.S.S. organizza molte gare negli Stati Uniti, ma i tornei più famosi sono 3, ovvero Elite Series, Bass Master Open e Bass Federation Nation, oltre ovviamente alla gara più importante del mondo, il Bass Master Classic.
Come dice il nome, nell'Elite Series competono i professionisti "veri e propri".
Terry Scroggins alias Big Show

E' un circuito formato da 9 gare di 4 giorni ciascuna e per pescare in questo torneo bisogna aver ottenuto precedentemente determinati risultati nelle gare BASS.
Il vincitore di ogni singola tappa vince la qualificazione al Classic per l'anno successivo, oltre ad un assegno molto ricco.

Un gradino sotto al circuito Elite, troviamo il circuito Open.
Il circuito Open è formato da un totale di 3 eventi e si divide in tre raggruppamenti: Northern, Southern e Central. Possono gareggiare tutti poiché per ogni evento ci sono due classifiche, ovvero i PRO (coloro che hanno la barca) e i Co-Angler.

Nella categoria PRO gareggiano, oltre ad alcuni garisti della Elite Series, anche tanti agonisti americani che sognano di diventare professionisti a tutti gli effetti, mentre nella categoria Co-Angler può gareggiare chiunque sia iscritto alla B.A.S.S.
Davanti al Bass Pro Shop di Orlando
Di conseguenza ad ogni giorno di gara al Pro viene assegnato un Co-Angler, il quale pescherà nella parte posteriore della barca.

Il nostro viaggio durò poco più di 20 giorni: atterrammo in Florida e, dopo un paio di giorni ad Orlando con visita al Bass Pro Shop e una pescata di qualche ora al Toho, noleggiammo un pickup e guidammo fino in Alabama con la barca a traino.
Fu un viaggio lunghissimo, dove io, che non avevo quasi mai guidato una macchina con il carrello, mi trovai su un Ford F150 con una 21 piedi nel bel mezzo dello svincolo autostradale di Atlanta (8 corsie per carreggiata), uno dei più grandi d'America.
Si prepara l'attrezzatura prima della gara

Fortunatamente, l'abitudine di guidare nel traffico milanese e la diligenza con cui guidano gli americani, mi aiutarono molto a superare quel maxi ingorgo prima delle infinite distese dell'Alabama.
Arrivammo a Jasper alle 3 di notte, ma alle 7 eravamo già a fare colazione per la prima giornata di prova.
Arrivati alla rampa, rimasi stupito, poiché in un lago "secondario" come lo Smith lake c'erano 3 rampe dove si potevano calare comodamente 6 barche alla volta e c'era un immenso parcheggio con le linee già predisposte per macchina col carrello: in pratica calavi e parcheggiavi in meno di un minuto, altro che i salti mortali come da noi!
La prima giornata di pesca fu molto dura, fredda e in un lago enorme totalmente sconosciuto.
Jacopo fece una pescetto a gomma e io cappottai allegramente.
Il Bagno del BPS, pazzesco!
Il secondo giorno andò decisamente meglio, cambiando zona del lago, e prendemmo diversi spotted bass e northern bass.
Pescammo altri 12 giorni e le pescate furono soddisfacenti, almeno in termine di catture, poichè per la qualità purtroppo non trovammo la school giusta che poteva garantire un super bag.
Abbiamo catturato pesci di circa due chili, ma sporadici.
E' stupefacente provare cosa sia il fronte freddo in arrivo: infatti un giorno ci svegliammo con la temperatura prossima allo zero, mentre il giorno prima la massima era stata di 18 gradi!!!
Catturammo con tante tecniche di pesca, dal finesse al crankbait, ma la tecnica che la fece da padrone fu l'Alabama rig.
Cartello davanti allo scivolo a Kissimmee
Purtroppo, parere personale, la B.A.S.S. diede l'ok per l'utilizzo di quella tecnica e praticamente tutti i Pro pescarono solo così (non è un caso se ora l'hanno vietata in tutti i circuiti).
Il vincitore tra i Pro dichiarò che i due pesci più grossi del primo giorno li catturò nello stesso lancio.
Jacopo  fece la quota entrambi i giorni, ma purtroppo non fu sufficiente per il superamento del cut per pescare nel day 3.
Io purtroppo feci una figuraccia non riuscendo mai a portare un pesce in pesatura!
Quando peschi come Co-Angler devi stare alle scelte del Pro e quindi la speranza è che ti porti sui pesci, altrimenti è dura catturare.
La dea bendata mi voltò le spalle durante il sorteggio: il primo giorno capitai con un ragazzo di origini giapponesi che era nato in Florida e purtroppo senza la flipping stick in mano era spaesato.
Il secondo giorno mi capitò un signore della Louisiana  il quale durante il day 1 portò solo 3 bass in pesatura, mentre nel secondo giorno cappottammo entrambi, nonostante le oltre 2 ore di navigazione col 250cv a tavoletta!

Uno Spotted Bass catturato in pieno fronte freddo
Per la cronaca il 'giappo' finì ultimo tra i Pro con zero pesci portati in pesa e il signore della Louisiana quint'ultimo!
Tralasciando l'aspetto agonistico vorrei soffermarmi su quello organizzativo.
Venerdì pomeriggio ci fu il rito dell'iscrizione in una sala comunale, con i vari sponsor che ti riempivano di materiale, e dopo ci fu un briefing con tutti i Pro e i Co-Angler dove vennero spiegate le regole, le zone di divieto e gli accoppiamenti.
Gli accoppiamenti avvennero tramite sms incrociato tra i Pro e i Co-Angler, pazzesco!
Le regole per i Co-Angler sono chiare e semplici: massimo 5 canne e una bag di determinate misure, dove in pratica ci stava una plano per le hard bait,  un binder per gli spinnerbait e le buste di gomma.

Briefing pre gara
Altra regola fondamentale il Co-Angler: non poteva andare nella parte anteriore della bassboat se non era espressamente richiesto dal Pro per questioni di emergenza e non poteva suggerire alcun spot al Pro.
Ovvio che il Co-Angler non poteva lanciare davanti al Pro, ma tutto sommato bastava usare il buon senso e non si avevano problemi!

Bel Bass dello Smith Lake
Dopo lo scambio di convenevoli al briefing, col Giappo ci demmo appuntamento in hotel per la mattina seguente.
Arrivai alla rampa e non potevo credere ai miei occhi!
C'era lo sceriffo che faceva posizionare le macchine dei Pro su due file; arrivati al cancello principale, un signore dell'organizzazione ti dava un numero che indicava su quale rampa dovevi andare (era avvertito via radio della prima disponibile).
Un volta arrivato allo scivolo, saltai in barca insieme al Giappo e un membro dell'organizzazione ci mise in acqua e andò a parcheggiare.
Tornò su una golfcar per consegnare le chiavi dell'auto al Pro. Ero esterrefatto!
Mentre eravamo in acqua vissi una cosa che mi ha sicuramente segnato e dato un grande insegnamento: nell'accozzaglia di quelle mega bassoboat mi sentii urlare "Ehy man, push the boat please!!"
Mi giro e non ci potevo credere: alla guida c'era il pescatore piu' unico che potessi aspettarmi, Clay Dyler. 
Fu bellissimo avere il suo "Good Luck", ho ancora la pelle d'oca a pensare a quel ragazzo senza mani e gambe che pesca! IDOLO ASSOLUTO!
Dopo l'inno americano partì il primo flight!


In attesa del take off day 1
 
Come detto la gara non andò bene e la domenica decidemmo di andare al Lake Guntersville.
Guidammo per un'oretta e calammo la barca proprio sulla sassaia che regalò la storica vittoria al Classic a Randy Howell!
Big Bass del Guntersville
Neanche il tempo di accendere lo scoppio, e catturai un piccolo bass a spinnerbait.
Dopo un primo passaggio veloce a crank dove catturai il big della vacanza di quasi 3 kg, grazie all' F-crank di Molix, passammo a pescare a jig.
Questo pesce ci diede ancor di più fiducia e, visto che eravamo la quinta barca su quella sassaia, decidemmo di pescare in maniera diversa dalle altre barche.
Infatti le altre imbarcazioni pescavano con il crank che fece vincere il Classic di Howell o ad alabama rig!
Catturammo diversi bass e anche Jacopo fece un bellissimo big simile al mio e io nel slamai uno... Pazzesco!
Sentii solo la subdola mangiata e ferrai prontamente e non riuscii a staccarlo dal fondo e dopo una decina di secondi di combattimento si slamò.
Dopo questa pescata, rientrammo in albergo e si fece serata con degli amici del luogo, e l'indomani tornammo in Florida.


Relax time
Una cosa che mi stupì molto di quella esperienza è vedere come i Pro siano molto alla mano, nessuno se la mena e tutti erano disponibili.
Ricordo come se fosse ieri il momento in cui stavamo sistemando la barca dopo il primo giorno di prova: arrivò Big Show, che, appena sceso dall'auto, mi salutò come se fossimo amici da sempre. Anche Swindel, fu colpito dal fatto che fossi Italiano.
Fu curioso vedere i fratelli Lee: uno timido che aveva appena fatto il Big al Classic e l'altro invece spavaldo! :D

E' stata una esperienza indimenticabile, e proprio per questo spero prima o poi di poterla riprovare!

È un articolo molto lungo, ma spero di avervi trasmesso anche solo un minimo delle emozioni che ho vissuto, perché, credetemi, anche ora che son passati anni, quando penso a quella vacanza mi tremano ancora le gambe!



Vista dalla Big Toho Marina














lunedì 25 gennaio 2016

QUESTIONE DI FILIng...

Ho deciso di giocare col titolo parafrasando una famosa canzone, perché il filo nelle pesca è fondamentale e se non si ha il giusto feeling si possono avere solo problemi.
La scelta del filo da utilizzare va fatta tenendo conto di due principali fattori, ovvero la tecnica di pesca che andremo a praticare e l'ambiente dove si svolgerà (presenza vegetazione/cover o trasparenza dell'acqua)

I fili nel mondo della pesca al bass sono di 4 tipi:
  • NYLON
  • FLUOROCARBON
  • TRECCIATO / BRAID
  • FLUOROCOATED
Il nylon è il "classico" filo da pesca usato da tutti, e anche se ultimamente è stato surclassato da altri tipi di filo, in certe situazioni risulta ancora insuperabile.
Sinceramente se nei primi anni lo montavo su tutte le canne, ora l'unico utilizzo che ne faccio è per la pesca a top water con popper e stick bait.
Infatti a differenza del fluorocarbon, non è affondante e questo lo rende perfetto per la pesca in superficie e in più essendo abbastanza elastico può aiutare il pescatore quando anticipa la ferrata.

Il filo che ha rivoluzionato la pesca al bass, e non solo, è il fluorocarbon, il quale ha tantissimi pregi e pochissimi difetti.
E' un filo molto resistente all'abrasione, in acqua è pressoché invisibile e ha pochissima elasticità che permette ferrate potenti e sicure in tutte le situazioni.
Il fluorocarbon, lo si può utilizzare per qualsiasi tipo di pesca (anche se come detto in precedenza per i top water con ancorette è consigliabile il nylon), partendo dalle tecniche finesse con fili da 5 libbre fino ad arrivare al pitching/flipping con fili da 20lbs, passando per la pesca a spinnerbait o crankbait dove si usano fili di diametro da 10 a 16 lbs.
L'unica nota negativa è che, se imbobinato nei mulinelli da spinning, crea grosse parrucche, ma per sopperire a questo problema basta imbobinare del trecciato sottile e utilizzare solo il finale in fluorocarbon.

Il trecciato infatti è un'atra tipologia di filo che sta riscuotendo molto successo.
Nella pesca al bass il trecciato si utilizza in tre tecniche: a rana, a flipping e a finesse.
Nella pesca a flipping si usa il trecciato perché ha zero elasticità ed insieme a canne molto potenti ti permette di tirare fuori il pesce di peso anche i posti molto intricati.
Per la pesca a rana è fondamentale l'utilizzo di trecciato perché consente ferrate sicure anche a distanza (grazie all'assenza di elasticità) e non teme assolutamente la vegetazione, per cui avremo il vantaggio di ridurre al minimo il rischio di slamatura del pesce durante il combattimento senza rotture.
Fate molta, e ripeto molta, attenzione all'ambiente in cui utilizzate il trecciato, infatti se l'ambiente ideale è quello ricco di erbe tronchi canneti o piante in generale, la treccia diventa "di cristallo" quando entra a contatto con la roccia.
Infatti basta avere un pesce in canna che sfrega la treccia contro la roccia e il filo si romperà all'istante.
Ho scritto che si utilizza anche a finesse, perché da qualche anno a questa parte, molti pescatori usano imbobinare nei mulinelli da spinning una treccia sottile e fare il finale col fluorocarbon.
Per pigrizia e poca voglia di imparare a fare il nodo, inizialmente mi ostinavo a pescare col fluoro diretto, mentre da un paio d'anni ho cambiato e carico il trecciato in bobina.
Questa soluzione è a dir poco fantastica, di colpo si azzerano le parrucche e si lancia molto più lontano, oltre a risparmiare molti Euro di fluorocarbon.
Al giorno d'oggi quasi tutti i pro utilizzano questo metodo, anche l'attuale AOY Martens, uno che è cresciuto con drop shot e shaky come pane quotidiano, si é convertito all'uso del trecciato a spinning.

L'ultimo arrivato in ordine temporale sul mercato, è il fluorocoated.
Questa tipologia di filo è il risultato di un nuovo processo di ricopertura in Fluorocarbon del Nylon.
Personalmente a bass non lo utilizzo, mentre l'ho trovato molto utile quando si pesca in torrente dove sui sassi spesso bisogna cambiare il finale e questo è un giusto compromesso tra il nylon e fluorocarbon.


Finita la carrellata sulle diverse tipologie di filo che troviamo in commercio, vi faccio un breve schema del filo che utilizzo in base alla tecnica:


Flipping fluorocarbon 20 lbs / braid 50 lbs
Pitching fluorocarbon 16 - 20 lbs
Spinnerbait/ chatterbait/ buzzbait fluorocarbon 12-16 lbs
Crank fluorocarbon 10-12 lbs
Jerk bait fluoro 5 / 10 lbs
Frog Braid 50/80 lbs
Pencil (wtd) / Popper / propeller Nylon 8-10 lbs
Finesse braid PE 0.6 - 1.5 + finale in fluorocarbon da 5-10 lbs

Con questo articolo su una delle componenti principali per la pesca Vi auguro un 2016 ricco di soddisfazioni, catture e naturalemente rilasci.


Mi raccomando sempre il catch&released e restate sintonizzati su queste pagine: se ne vedranno delle belle.
Cowie